SPIRALIS AUREA
sab 24 feb
|Macerata
Salve! Dopo aver prenotato è possibile acquistare il biglietto (5 euro) direttamente nella Biglietteria dei Teatri in piazza Mazzini 10 (T.0733 230735) il martedì dalle 16.30 alle 19.30 e da mercoledì a sabato dalle 10 alle 13 e dalle 16.30 alle 19:30 e domenica un'ora prima dello spettacolo.
24 feb 2024, 18:00
Macerata, Sferisterio - Piazza Nazario Sauro
SPIRALIS AUREA DUO
Giuseppe Franchellucci violoncello, elettronica
Stefano Pilia chitarra, elettronica
Giuseppe Franchellucci e Stefano Pilia presenteranno dal vivo in prima assoluta, un adattamento per violoncello, chitarra elettrica ed elettronica dell' opera compositiva SPIRALIS AUREA, ultima opera del compositore genovese, un lavoro di architettura musicale che intreccia geometria sacra, esperienza collettiva e connessioni elusive tra natura e genere umano.
"SPIRALIS AUREA è un insieme di composizioni a quattro parti concepite per organici variabili o non specificati. Le idee generative mirano a realizzare forme musicali i cui principi strutturali e formali siano determinati da numeri e rapporti di particolari serie numeriche -Fibonacci in particolare-, da certa numerologia e da figure geometriche di particolare rilevanza simbolica.
C’è il desiderio di indagare e di scoprire possibili aspetti archetipici qualitativi legati a certi numeri, a certi movimenti e a forme connesse ai loro rapporti all interno di un contesto strettamente tonale. Il principio generativo è sempre quindi inteso come un “motore immobile” per il quale e attraverso il quale la forma musicale deriva come conseguenza di un processo in atto, algoritmico, isomorfo e sistematico ed è allo stesso tempo intesa come possibile manifestazione o rappresentazione di contenuti archetipici attraverso una metodologia di riscoperta delle proprietà armoniche e numerologiche presenti all interno dei rapporti tonali e in senso più ampio della tonalità.
L'obiettivo principale dei miei lavori in questi anni di pratica artistica non è mai stato incentrato necessariamente sulla ricerca del "nuovo", ma piuttosto sul tentativo di creare un discorso musicale in grado di offrire un'esperienza di ascolto attivo e di relazione con possibili rappresentazioni archetipiche (da una prospettiva mito-narrativa o numerica). Questa, con declinazioni ovviamente diverse -e probabilmente anche con ingenuità-, è stata l'unica costante sempre presente nelle mie
produzioni musicali.
Non è invece altrettanto semplice e chiaro elaborare ed esprimere quali siano le motivazioni piùintime e personali che hanno portato alla realizzazione di questo lavoro. Certamente in restrospettiva vedo tracce ed indizi di ciò attraversare diversi momenti biografici della mia vita, e l'affiorare anche nei precedenti lavori al tendere verso una tale configurazione. Tuttavia sotto molti punti di vista trovo che questo ultimo passaggio rappresenti inevitabilmente l'inizio di un nuovo ciclo nella mia produzione artistica. A differenza dei lavori precedenti Il discorso musicale non è più generato da una relazione sensoriale con il suono. Che si trattasse del rapporto tattile e gestuale con il mio strumento, la chitarra, financo più in generale alle suggestioni immaginifiche tratte dall'esperienza acustica e acusmatica poi successivamente tradotte in un processo compositivo, la musica era sempre “estratta” o “liberata” dalla materia sonora. Spesso era proprio la materia sonora stessa a indicare o a privilegiare una direzione. Sempre a posteriori potevo poi “leggervi” un meta-racconto e quindi l'opera o il brano trovavano così un loro titolo. Qui la musica è invece prima “vista” che “udita”. sempre più mi sono avvicinato al contemplare un' idea sottraendomi dal gesto sonoro, sperando forse che questo “togliermi” un po' più dalla musica e l'operare in questa direzione lasciassero più spazio all ascolto e all ascoltatore. Così La forma ha reclamato tutte la sue necessità.
In questo senso e' stata epifanica la visita al cimitero Germanico costruito sul passo della Futa al confine tra Toscana ed Emilia-Romagna: un' opera di architettura “attraversata” da pensieri sul paesaggio, sulla storia, sui simboli, sul rito, Un'opera in cui estetica ed etica cooperano assieme nel mantenere viva la memoria ed inevitabilmente offrire una riflessione sulla vita e sulla morte. una preghiera per i vivi e per i morti. Mi sono chiesto e mi chiedo tutt'ora se non siano semplicemente forse questi stessi i motivi a muovere anche le mie motivazioni più intime e personali e il senso del mio operare, cioè niente più che una inevitabile e profonda necessità umana di avvicinarsi un po' di più alla comprensione di tali questioni.
Giuseppe Franchellucci violoncellista e compositore.
Nato a Porto San Giorgio (FM) nel 1981 Si è diplomato presso l’ Istituto musicale pareggiato “ O. Vecchi” di Modena sotto la guida del M° Marianne Chen. Si perfeziona con i maestri Giovanni Gnocchi, Enrico Bronzi, Luca Signorini. Lo studio e l’ interesse per la musica contemporanea e sperimentale lo hanno portato ad esibirsi con diverse formazioni in manifestazioni come “Nuova Consonanza” a Roma, “ 900 ed oltre” a Modena insieme al M° Enzo Porta. Ha frequentato la Scuola di Musica Di Fiesole e l’ Orchestra Giovanile italiana. Ha collaborato con l’ Orchestra Filarmonica Marchigiana. Si esibisce in numerosi concerti in Solo, orchestra o formazioni cameristiche, in vari festival e teatri tra cui: Teatro alla Scala di Milano con l’Orchestra Giovanile Italiana, al Ravenna Festival sotto la guida del M° Penderecki, Macerata Opera Festival con Daniel Oren, Umbria Jazz 2017 e 2018, Lugo Contemporanea, Accademia Filarmonica Romana, Konzerthaus di Berlino, Teatro dell’Opera di Timisoara, British Council of Ghana, Jazz club Ferrara, Risorgimarche, Festival Riverberi. Si è esibito in diretta live su Radio3 Suite durante la trasmissione “Le stanze della musica”. Ha collaborato e collabora con diversi artisti tra cui: Jonny Greenwood (Radiohead), Serji Tankian (System of a Down), Mederic Collignon, Paolo Fresu, Gregory Porter, Teho Teardo e Blixa Bargeld, Pierpaolo Capovilla. Partecipa alla composizione della colonna sonora del cortometraggio “Rosita” di Pietro Pinto ,tra i finalisti della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia 2017 nella sezione dedicata ai migliori giovani autori italiani. Ha composto diverse colonne sonore di spettacoli teatrali per bambini. Ha curato la parte musicale di diversi spettacoli teatrali per l’attore e regista Giorgio Felicetti , tra cui “Corpus Pasolini”.
Stefano Pilia è un chitarrista, bassista e compositore nato a Genova Attualmente residente a Bologna città nella quale si è diplomato al conservatorio G.B Martini. Il suo lavoro prende corpo a partire dalla pratica esecutiva strumentale e attorno ai processi di registrazione e produzione. Attraverso l’indagine delle proprietà sinestetiche del suono, delle sue relazioni con lo spazio, il tempo e la memoria ha portato avanti una ricerca sempre tesa all'esperienza sonora come possibilità di indagine filosofica e creativa. Oltre alla produzione solista, e’ tra i fondatori del gruppo 3/4HadBeenEliminated, sintesi tra improvvisazione, composizione elettroacustica e sensibilità avantrock. Suona con il quartetto psichedelico In Zaire, con David Grubbs e Andrea Belfi nel BGP trio, nel "Sogno del Marinaio" con il leggendario Mike Watt (minutemen) al basso, con Spiralis Aurea trio assieme ad Alessandra Novaga e ad Adrian Utley (portishead), in duo con John Duncan, in trio con Anthony Pateras e Riccardo La Foresta, in quintetto con la violinista Silvia Tarozzi. Dal 2008 al 2016 è stato parte dei Massimo Volume, dal 2012 chitarrista della stella del Mali Rokia Traoré e dal 2015 è parte degli Afterhours. Collabora ed ha collaborato con artisti e musicisti come Katia e Marielle Labeque, Manuel Zurria, John Parish, Fire! Orchestra, David Tibet, ZU, Phill Niblock, Oliver Mann, Oren Ambarchi, Marina Rosenfeld, Valerio Tricoli, Claudio Rocchetti, Z'ev, Oliver Mann, Mick Turner, Starfuckers, Laura Agnusdei, Enrico Malatesta, Paolo Spaccamonti, Wu Ming, Angela Bullock, David Maranha, Gianluigi Toccafondo, Julia Kent e molti altri. Ha pubblicato oltre 40 lavori discografici con numerose etichette italiane ed estere e suonato in molti festival internazionali in Europa, Australia e Stati Uniti d'America.
Biglietti
SPIRALIS AUREA
Salve! Dopo aver prenotato è possibile acquistare il biglietto di 5 euro esclusivamente nella Biglietteria dei Teatri in piazza Mazzini 10 (T.0733 230735) sabato dalle 10 alle 13 e dalle 16.30 alle 19:30 e domenica un'ora prima dello spettacolo. Presentarsi ad acquistare il biglietto almeno 10 minuti prima dell'inizio dello spettacolo trascorsi i quali la prenotazione si riterrà scaduta.
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